ArcheoLogica Data 3/2023
ArcheoLogica Data è una rivista annuale Open Access (OA) che offre a ricercatori e professionisti la possibilità di pubblicare articoli Open Access con l’obiettivo di contribuire alla condivisione dei “raw data” provenienti da qualsiasi tipo di indagine archeologica – scavo, survey, remote sensing, indagini geognostiche, analisi archeometriche, studio di materiali, ecc… – e di sostenere la scienza collaborativa, senza limitazioni cronologiche o territoriali.
VERSO LA CERAMICA… E OLTRE! NOTE INTRODUTTIVE PER UNO STUDIO ECOLOGICO E INTEGRATO DEI REPERTI CERAMICI
Così come il secondo volume di ArcheoLogica Data, anche il terzo propone una struttura bipartita in due sezioni distinte, una tematica e una miscellanea, entrambe composte da articoli corredati da dataset. Il tema scelto per questo volume è la “ceramica e oltre”. La ceramica in effetti è indiscussa protagonista della ricerca archeologica (o almeno per la gran parte delle cronologie trattate) e grandissime quantità di reperti ceramici pervadono musei, magazzini e siti archeologici in quasi ogni parte del mondo: le più antiche figurine ceramiche note risalgono a ben 25000 anni BP e i primi contenitori a 12000 BP (Kolb, 2011). Il titolo, tuttavia, con la parola “oltre”, è un invito rivolto alla comunità scientifica ad avvicinarsi a un argomento iper-trattato andando, per l’appunto, oltre le strade già battute, verso un approccio interdisciplinare teso a ricostruire sequenze operative, commerci, usi e significati connessi agli oggetti ceramici.
È proprio questo snodo a essere importante sia a livello metodologico che teoretico. Da una parte, infatti, lo sviluppo tecnologico nei campi, ad esempio, dell’intelligenza artificiale, di modelli regressivi e tecniche archeometriche invasive e non invasive consente sempre più complesse analisi e articolati quadri di sintesi e interpretazioni. Metodologie integrate permettono la collezione di dataset sempre più ampi e multi-sfaccettati, aprendo la via a nuove sfide e domande di ricerca. Dall’altra, i nuovi paradigmi teorici sviluppati in particolare negli ultimi decenni mettono al centro dello studio della ceramica, la sua materialità e il suo ruolo di agente negli eventi e nella storia. L’agency, il fare, risiede infatti non solo nell’intenzionalità e funzionalità, ma anche e soprattutto nella non intenzionalità e relazionalità. In quest’ottica le cose possono non essere più solo oggetti che raccontano la storia, diventando invece soggetti che la formano (Van Oyen, 2016).
L’archeologia tradizionalmente costruisce narrazioni storiche basandosi su oggetti e buona parte degli oggetti archeologici è costituita da ceramica. Una tale preponderanza è dovuta in particolare alle caratteristiche intrinseche dell’argilla, un materiale abbondantemente presente in natura e di facile estrazione e lavorazione, che con la cottura diviene eccezionalmente resistente. Parallelamente, la ceramica ha giocato un ruolo importante nella definizione dei
paradigmi archeologici e in particolare di cultura materiale.